CHI SONO

Breve Storia di Egidio

Nato a Milano nel 1966 da genitori lucani, ci rimango fino all’età di 8 anni quando i miei decidono di tornare al Sud, in un piccolo centro della provincia di Matera sulla costa jonica. Terminato il liceo scientifico decido che il Sud mi sta stretto e mi iscrivo alla facoltà di architettura di Firenze dove mi laureo, a pieni voti e lode, nel 1992 con una tesi in restauro, dopo aver seguito un percorso di studi ad indirizzo tecnologico.

La vita da studente fuori sede mi porta ad imparare a cucinare per necessità, devo nutrirmi e odio lavare i piatti, ma poi la passione ha il sopravvento e le cene diventano appuntamenti frequenti e pieni di amici.  

In prossimità della tesi sono uno dei primi studenti italiani a beneficiare del programma europeo di scambio culturale Erasmus e, i quasi 5 mesi vissuti a Parigi, cambieranno per sempre il mio carattere, fino ad allora introverso e riservato.

Sarò sempre più attratto dalle persone e dalle esperienze che possano arricchire il mio percorso di crescita personale, amerò i viaggi, la buona tavola, le chiacchierate e ogni relazione, umana e professionale, che possa generare emozioni positive e nuovi punti di vista sulla realtà.

In tutto questo mi aiuta la passione per la filosofia, nata ai tempi del liceo, e un certo DNA che giunge dal mio nonno paterno, famoso come intrattenitore e “novelliere” di amici e avventori, tanto da essere soprannominato “parabola”.

Appena laureato comincio a lavorare, instaurando una collaborazione fissa con un’azienda che produce e commercializza arredi per uffici, e come free-lance per vari professionisti già affermati.

L’obbligo di leva lo assolvo come obiettore di coscienza, svolgendo per un anno il servizio civile presso la sede fiorentina della Croce Rossa Italiana e, nel 1995 fondo con altri tre amici, due dei quali compagni di università, lo studio di architettura Projekto, condividendo i ricavi dei primi incarichi da liberi professionisti e le spese di un piccolo ex fienile di circa 30 mq, sopravvissuto all’espansione urbana dei grandi condomini alla periferia Ovest di Firenze.

Nel 1998 sposo Silvia, con cui condivido la passione per i viaggi, la lettura, il cinema e i ristoranti, oltre alle idee politiche.

Nel 2002 e nel 2004 nascono Andrea e Claudio, le due emozioni più grandi di sempre che continuano ancora oggi, sempre nuove e sempre straordinarie. Una vera ragione di vita e la certezza che, oltre a un passato e un presente, ci sarà anche un futuro.

L’attività professionale procede in crescita costante, gli incarichi sono gratificanti e il bagaglio di esperienza aumenta in modo esponenziale, grazie ai successi e agli errori di noi quattro soci che ci cimentiamo, con raro coraggio, in ogni opportunità che ci si presenta.

Nel 1999 lo studio lascia il piccolo fienile e si trasferisce in una nuova sede, 8 volte più grande e con grande visibilità, su un viale intensamente trafficato in Oltrarno. 

È l’anno dell’incontro con la bioarchitettura e i suoi protagonisti. Farò i percorsi formativi completi delle due associazioni più autorevoli in Italia: l’ANAB (Associazione Nazionale Architettura Bioecologica) e l’INBAR (Istituto Nazionale di BioARchitettura), acquisendo le competenze e i titoli per iniziare un processo di radicale cambiamento di paradigma nella progettazione architettonica, verso la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Durante il Master dell’INBAR, l’incontro con il carismatico presidente Ugo Sasso e il pragmatico direttore Franco Marinelli, saranno un vero e proprio risveglio dal torpore e dall’abbrutimento culturale ed interiore in cui l’esercizio della professione “standard” mi stava facendo sprofondare. Iniziano una serie di incontri con amici, colleghi e figure di spicco, italiane ed estere (Lucien Kroll, Christian Schaller, Fritjof Capra…) che lasceranno tracce indelebili e, purtroppo, anche vuoti incolmabili come la prematura morte accidentale di Ugo Sasso.

La forte vocazione pratica dello studio fa sì che io possa sperimentare sul campo le teorie e gli stimoli raccolti sul piano culturale, operando una faticosa ma entusiasmante ricerca di aziende, specialisti, materiali, sistemi e strumenti per “realizzare” la bioarchitettura. Tra gli incontri più significativi Claudio Scudeller, Roberto Mosca (anche lui prematuramente scomparso), Giancarlo Moro, Giovanni Fratini, e una serie di esponenti di aziende produttrici di sistemi, materiali e componenti in tema di costruire sano, di efficienza energetica, di fonti rinnovabili, ecc…

Erano gli anni in cui il partito dei verdi a Firenze si smembrava tra i fedeli alla poltrona, i fedeli agli ideali di un mondo migliore e i fautori di un ambientalismo del fare. La scelta di quest’ultimo fu inevitabile perché il fare era nel DNA mio e di Projekto. Qui l’incontro con alcuni amministratori e funzionari pubblici, uomini politici e appassionati ambientalisti che, in vario modo, hanno cercato con il loro impegno di passare dalle parole ai fatti, dagli enunciati alle norme cogenti, dai principi alle buone pratiche.

Cominciata quasi per scherzo nel 2003, l’attività di docenza diventa per me un modo per trasferire e divulgare le competenze che andavo acquisendo, continuando gli approfondimenti e gli aggiornamenti in un processo virtuoso di autoformazione continua, che sfocerà nel 2010 in una serie di viaggi nelle regioni europee in cui la bioarchitettura ha raggiunto i massimi livelli: Austria, Germania, Svizzera, Slovenia, Alto Adige… Sono gli anni in cui si consolida il rapporto con Siegfried Camana, fondatore e leader carismatico di ANAB, e Arnaldo Cinquetti, integerrimo e poco incline al compromesso, pioniere della bio edilizia in Italia.

L’attività professionale prosegue con soddisfazione e riconoscimento diffuso, come nel caso del premio Toscana eco-efficiente in due edizioni consecutive, nel 2008 e nel 2010.  

Nell’aprile del 2009, dopo 18 mesi di lavori, il trasloco nella nuova casa in centro, frutto di un lungo restauro in chiave completamente bioecologica e con una splendida terrazza con vista sul Duomo, distante solo 80 m in linea d’aria!

Nel 2010 un’esperienza di grande crescita professionale: la collaborazione, come consulente per l’architettura bioclimatica e l’energia, a due progetti di edifici pubblici negli Emirati Arabi Uniti. L’amico Andrea Sensoli, titolare dello studio ASZ, ha aperto lì da circa un anno e quando tra le richieste dei committenti appare la sostenibilità ha inizio la collaborazione. Sono due concorsi ad invito in cui ho modo di applicare le mie conoscenze in un contesto climatico estremo e molto particolare. I due progetti si distinguono e hanno un discreto successo tanto che qualche mese dopo lo studio ASZ partecipa al Cityscape di Abu Dhabi. Io non mancherò e avrò modo di capire molti meccanismi che governano il mondo dei grandi studi di progettazione e dei developers immobiliari più importanti del mondo. 

Nel 2011 un altro passo importante: l’acquisto di un ex laboratorio di restauro di mobili antichi e la  sua ristrutturazione integrale, in chiave bioecologica, per destinarlo a nuova sede dello studio Proiekto. Vengono adottati materiali e sistemi innovativi in una logica che tende alla chiusura del ciclo dell’energia, riducendo i fabbisogni e ricorrendo alle fonti rinnovabili. Si tratta di un edificio “manifesto” finalizzato a far percepire i benefici dell’abitare sostenibile ai potenziali clienti. E’ un impegno importante in un momento di stasi del mercato ma io vedo la crisi come un’opportunità, per mettere a frutto e valorizzare i miei elementi di distinzione rispetto ai competitors.

Nello stesso anno, quando scopro che il mio primogenito sta studiando le energie rinnovabili alle elementari, propongo alla maestra di tenere una lezione ai bambini della quarta elementare e lo faccio, con grande divertimento e appassionato coinvolgimento dei bambini, che seguono le slide animate e  mi inondano di domande e commenti.

Nel 2011 l’interesse per la green economy porta all’incontro con NWG spa, un’azienda pratese impegnata da circa 10 anni nella consulenza e commercializzazione di impianti solari, automotive a trazione elettrica e altri prodotti rivolti a famiglie e aziende. Divento energy broker e partecipo ad un programma di formazione di altissimo livello in materia di crescita personale e professionale, incontrando alcuni dei migliori formatori del panorama nazionale e internazionale. È l’inizio di un percorso, ancora in corso, di evoluzione e cambiamento personale e professionale che passa dalla lettura di numerosi testi specifici, dalla frequenza di corsi di altissimo profilo e dall’incontro con i leader riconosciuti di questi argomenti.

Durante un soggiorno formativo intensivo a Tenerife, una delle emozioni più forti sarà la vista delle Balene stanziali, a pochi metri dal catamarano noleggiato ad hoc dall’organizzazione.

La partecipazione all’edizione del 2012 dei Colloqui di Dobbiaco accresce in me la consapevolezza dell’urgenza di salvaguardare la risorsa suolo, sempre più a rischio irreversibile di esaurimento. Il culmine viene raggiunto con la “degustazione del suolo” a cura degli organizzatori. Gli studiosi  e gli imprenditori incontrati, le relazioni ascoltate, le letture fatte e le riflessioni con l’amico Siegfried Camana, mi portano nuove consapevolezze da nuovi punti di vista con conseguente elaborazione di nuove idee e posizioni sul tema della risorsa suolo e del suo rapporto con l’uomo e con il progettista.

Nel Giugno 2012 viene rinnovato il consiglio dell’Ordine degli Architetti di Firenze e vengo eletto consigliere da oltre il 42% dei votanti. Ennesima esperienza di crescita e di comprensione di molti meccanismi e aspetti del funzionamento della macchina istituzionale, oltre che delle problematiche della professione, che solo dall’interno è possibile avere. Sono stato Vice-Presidente, consigliere dell’Ordine e della Fondazione Architetti Firenze con delega alla formazione e Presidente del Consiglio dell’Ordine. 

L’esperienza continua perché vengo nuovamente eletto per un secondo mandato, nel corso del quale, nel 2018, vengo nominato a far parte di un gruppo di lavoro sulla sostenibilità presso il Consiglio Nazionale a Roma, incrementando ulteriormente conoscenze ed esperienze coinvolgenti.

Nel 2016 ho ritrovato, dopo diversi anni in cui lo avevo perso di vista, Armando Mansueto che, nel frattempo, aveva fondato lo sportello dei cittadini, nell’ambito del Movimento Consumatori, e stava cercando di espandersi creando altri sportelli sul territorio nazionale. Convinto fermamente che le idee su un mondo migliore debbano essere diffuse il più possibile e non rimanere appannaggio di poche privilegiate élites, ho intrapreso con lui un cammino comune per rendere i temi della sostenibilità più POP, anche in rapporto alla necessità di una corretta informazione al consumatore.

Nel 2018 ho incontrato Andrea Battiata con il quale l’empatia è stata da subito enorme. Condividiamo amicizie, visioni, idee, progetti sull’agricoltura urbana rigenerativa di prossimità e abbiamo  organizzato eventi e incontri oltre ad aver realizzato il suo orto bioattivo nella mia terrazza!

Dalla metà del 2019 un’altra importante realtà è entrata a far parte della mia vita professionale e umana. L’incontro con Rossella Bartolozzi che mi ha fortemente voluto nel consiglio di amministrazione della Fondazione Est Ovest, da lei presieduta, insieme a persone di altissimo livello nell’ambito dell’alimentazione, della cura del corpo e della mente, della medicina integrale, delle pratiche e stili di vita basati sull’armonia tra l’ambiente e le persone.

Il 2019 è stato l’anno in cui ho incontrato anche Paolo Manzelli, uno scienziato vivissimo e trascinante che ha messo su il cluster universitario Egocreanet, vero e proprio think-tank sulla bioquantica, a cui ho aderito con entusiasmo per le chiavi di lettura che mi sta dando nella comprensione dei complessi meccanismi che regolano il mondo.

Le mie giornate sono molto intense e scorrono via veloci, in un sovrapporsi continuo di attività tra professione, famiglia, associazionismo e impegno istituzionale. Ogni anno lavoro oltre 10 ore al giorno, per 5 giorni la settimana, e trascorro 6 settimane di vacanze con la famiglia, prevalentemente all’Isola d’Elba, di cui sono innamorato.

Le parole chiave in tutto ciò che faccio sono “curiosità” e “creatività”.

Da qualche anno la realtà socio-economica italiana ha subito dei cambiamenti epocali che hanno reso difficile l’esercizio della professione di architetto nei modi e secondo i meccanismi che hanno sempre “funzionato”. A questo va aggiunto il fatto che Firenze è la città italiana con la più alta densità di architetti per numero di abitanti e che, per numero di iscritti all’Ordine, è la quinta città italiana, con 5.000 architetti sui 10.000 della Toscana, i 155.000 dell’Italia e i 550.000 dell’intera Europa.

Ma non è finita: il mercato del progetto si è progressivamente ridotto anno dopo anno, a causa della crisi congiunturale, economica e psicologica, e in virtù di un cambio di paradigma che sta vedendo la transizione dalla logica dello sviluppo come sfruttamento e saccheggio del territorio a logiche più sostenibili e meno “produttive”. Questo ha aumentato a dismisura la competitività e i conflitti di competenze tra le professioni tecniche, portandole in una giungla in cui solo pochi riescono a sopravvivere, vigendo la legge del più forte, del più aggressivo, del più feroce predatore!

Essendo uno che vive per il cambiamento continuo e che non ama le comfort-zone, mi sono immerso in un percorso di analisi della realtà e di ricerca di soluzioni, per rispondere alla crisi e cogliere l’opportunità che di ogni crisi è il risvolto positivo. Ho avviato un’upgrade personale e professionale che mi ha portato verso nuove modalità con cui esprimermi e fornire il mio contributo alla società in cui vivo, compreso continuare a “campare” la famiglia, come ogni buon padre che si rispetti!

Di questa mia nuova dimensione, decisamente digitale, questo blog è il centro di gravità intorno al quale ruotano tutte le mie attività, che ho organizzato in tre ambiti: la formazione, le consulenze e i progetti.

Il mio obiettivo primario? aiutare le persone a rendere green il loro stato d’animo, il loro stile di vita, prendendole per mano e accompagnandole, passo passo, a raggiungere il loro personale livello di sostenibilità, compatibile con il contesto in cui vivono, con le risorse di cui dispongono, con i loro obiettivi personali. Non credo ai moralizzatori e agli estremisti dell’ecologia nè al green washing, ormai imperante. Credo che ognuno possa, nel proprio quotidiano, migliorare la qualità della vita sua e degli altri, con i propri modi e le proprie “forze” ma, se lo facciamo tutti, allora raggiungiamo una massa critica che davvero può cambiare il mondo e influenzare le scelte dei grandi decisori. Basta partire, dal basso e coinvolgendo tutti… tutti i giorni.

Non si tratta di raggiungere i massimi livelli ma di ottimizzare e… io sono un “ottimizzatore” green: Egidio Raimondi, Green Optimizer… E.R.G.O…..


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