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    Piazza Libera Tutti

    E.R.G.O.By E.R.G.O.28 Ottobre 2018Updated:19 Maggio 20256 Mins Read
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    Riqualificazione partecipata di Piazza Pier Vettori a cura di Save the City onlus.

    Save the City è una Onlus che ha come scopo quello di migliorare la qualità della vita nella città di Firenze, stimolando e promuovendo l’incontro e la collaborazione tra cittadini, mondo professionale e imprenditoriale e Pubblica Amministrazione. Io ho l’onore di esserne il Vice Presidente.

    Ormai più di due anni fa un gruppo di cittadini che vivono in Piazza Pier Vettori e dintorni si rivolse a noi chiedendoci di “fare qualcosa” affinche la piazza  potesse essere riqualificata, uscendo dalla condizione di degrado in cui versava.

    Sostanzialmente venivano lamentati situazioni di abbandono, accattonaggio, degrado, sporcizia e schiamazzi notturni, questi ultimi dovuti alla presenza di un venditore ambulante di street food. Ma la cosa che più saltava agli occhi era il fatto che la piazza ormai non era più una piazza. Interamente accerchiata dai flussi di traffico, provenienti dalle due grandi arterie che collegano Firenze con Siena e Pisa, luogo di bivacco di clochard e varia umanità, veniva ormai semplicemente attraversata, e in fretta, dai cittadini… quando non veniva addirittura aggirata.

    Poichè la riqualificazione dello spazio pubblico è tra gli obiettivi statutari di Save the City, decidemmo di mettere su una squadra che potesse occuparsi di attivare un percorso di sollecitazione dell’Amministrazione con il coinvolgimento dei cittadini. Ci rivolgemmo allora ad uno studio di architettura, lo studio Projekto,  e una società di esperti in processi partecipati, Sociolab. 

    Il primo passo è stato quello di raccogliere un certo numero di firme per presentare all’Autorità Regionale per la Partecipazione un progetto di percorso partecipato, chiedendone il finanziamento. Furono raccolte più di 1000 firme nel quartiere, dopo un iniziale scetticismo e molta diffidenza, molte di più del minimo richiesto. Contemporaneamente furono raccolte anche le adesioni delle istituzioni amministrative cittadine, con il coinvolgimento attivo del Consiglio di Quartiere e degli Assessorati Comunali all’Ambiente e Partecipazione, all’Urbanistica e alla Mobilità, che dettero il loro appoggio scritto al progetto.

    Il finanziamento arrivò e cominciammo a mettere in campo le attività previste dal progetto.

    Il tutto durò circa sei mesi, durante i quali furono organizzati numerosi incontri con i portatori di interesse nelle dirette vicinanze della Piazza, dal bar al supermercato, al distibutore di carburanti, alla Confesercenti, agli altri esercizi commerciali della zona, ai comitati di cittadini, alla scuola elementare, al centro anziani, ecc….

    Molte attività furono svolte sul campo, con interviste estemporanee ai passanti, a chi frequentava abitualmente la piazza, a chi se la ricordava negli anni passati.

    Fu organizzato anche un concorso fotografico i cui lavori furono esposti nel corso dell’ultimo evento partecipativo in piazza.

    Il tutto culminò con una giornata in cui oltre 100 cittadini si registrarono per partecipare al cosiddetto “Planning for real”, un happening in cui, divisi in gruppi di 10 persone, i cittadini partecipavano alle decisioni su viabilità, destinazioni d’uso e materiali, guidati da facilitatori e progettisti. I ragionamenti e le riflessioni venivano fatte su planimetrie della piazza, foto aeree da Google Maps e un plastico neutro (tutto bianco) che inizialmente spiazzò gli avventori, abituati ad esprimere un giudizio, positivo o negativo, su un progetto già fatto. 

    Dal mio punto di vista questa fu la fase più interessante. Per me che, in quanto progettista, mi dovetti controllare in una sorta di coitus interruptus di idee, privilegiando l’ascolto dei cittadini alla proposta di soluzioni progettuali.

    Dal punto di vista dei cittadini, che finalmente venivano chiamati a dire la loro  partendo da zero, su supporti bianchi, senza condizionamenti e con lo sforzo di essere propositivi e non giudicanti.

    Tutte le iniziative sul campo videro la partecipazione di esponenti dell’Amministrazione che seguirono attivamente i lavori, ben disposti anch’essi all’ascolto più che alla proposta.

    Sia durante il processo partecipato descritto che nei mesi successivi furono organizzate attività di animazione e vitalizzazione della piazza, rivolte a tutte le fasce di età. Dall’allestimento dell’albero di natale, all’installazione di una rete WI FI a libero accesso, da merende per i bambini a concerti di musica rock e sport di strada.

    In quei giorni, con pochissime risorse e l’impegno dei gestori delle attività commerciali prospicienti la piazza, questa fu resa vitale e ricca di attività.

    Il processo partecipato portò alla redazione di un masterplan che comprendeva quanto emerso dalle attività di coinvolgimento dei cittadini, opportunamente filtrato e processato dagli esperti di partecipazione e di progettazione urbana, che poi fu donato da Save the City all’Amministrazione, con tanto di conferenza stampa e uscite sulle edizioni locali dei quotidiani e in trasmissioni radio-televisive.

    A distanza di oltre due anni, durante i quali Save the City ha seguito costantemente il lavoro degli uffici delle varie Direzioni Tecniche del Comune, si è conclusa la fase della progettazione esecutiva e si avvicina il giorno in cui verrà bandita la gara per l’affidamento dei lavori, che verranno realizzati in più fasi, per creare meno disagi alla popolazione e per poter mettere a bilancio di anno in anno le risorse necessarie.

    La particolarità del progetto di riqualificazione partecipata di Piazza Pier Vettori sta nel fatto che i cittadini, mediati da forme organizzate di associazionismo, potranno prendersi in carico la gestione e la manutenzione ordinaria dei nuovi spazi, in cambio di agevolazioni sulla fiscalità locale. Si tratta di una prassi ormai consolidata in molti paesi evoluti del mondo, che comincia ad essere adottata anche alle notre latitudini, e che ha il vantaggio di rendere lo spazio urbano più vicino al cittadino, rafforzando il senso di appartenenza e quindi il rispetto per la cosa pubblica dato che, avendo partecipato alla sua progettazione e occupandosi della sua manutenzione, lo si sente più “nostro”.

    Per chiunque volesse approfondire, è possibile consultare tutto il materiale prodotto durante il processo partecipato, fatto di report, fotografie e filmati, disponibile su http://open.toscana.it/web/piazzaliberatutti da cui sono tratte alcune delle immagini di questo post.

    Poichè il processo sin qui tratteggiato è replicabile per qualunque altro spazio pubblico, che si tratti di piazza, strada, giardino, spazio abbandonato, contenitore inutilizzato, potete contattarmi per eventuali proposte di situazioni da trattare, sia come Save the City che come E.R.G.O.. Sarà un piacere per me mettere a disposizione la mia esperienza e vivere nuovamente le emozioni vissute in Piazza Pier Vettori, creando un altro spazio libero per tutti!

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