AGRITETTURA STORY
23 MAGGIO 2019: IL DESIGN E “LA DOPPIA VITA DELLE BUCCE”
Il green design, ovvero la progettazione sostenibile, nasce dalla reazione alla crisi ambientale globale: questo evento vuole essere un manifesto dedicato al valore dell’uso consapevole degli oggetti e alla convinzione che sia importante e necessario che contengano idee, valori, speranze utili ad immaginare un futuro in cui il consumo diventi pensiero e scelta.
16 MAGGIO 2019: IL RESTAURO IN PUNTA DI…SCARTI
È tempo di restauro sostenibile! La conservazione responsabile dei beni culturali è al centro di questa giornata di studio. Si affronteranno i temi della conservazione dei beni culturali, facendo il punto sulle nuove metodologie per un restauro sostenibile alla luce dei nuovi passi avanti fatti dalla ricerca su materiali e sostanze a basso impatto per la salute e per l’ambiente.
RASSEGNA STAMPA
Scarica la rassegna completa
22 MARZO 2018: ALIMENTIAMO LA RETE: DAL DIRE AL FARE
Il gruppo agritettura della Commissione DAS dell’Ordine degli Architettti di Firenze per il secondo anno presenta un seminario di studio con tavola rotonda finale.
Il tema di quest’anno riguarda un ulteriore approfondimento su l’utilizzo degli scarti provenienti dall’agro-alimentare in architettura, attraverso filiere di trasformazione nella visione più ampia di economia circolare.
RASSEGNA STAMPA
Televisione
TGR Rai del 9/4/2018 (dal minuto 9.18)
Servizio di TVR (nei titoli e dal minuto 6.52)
Radio
Radio Toscana: due interviste telefoniche a Raimondi (il 22/3 e il 9/4)
Novaradio: trasmissione “Futuro Ecosostenibile” del 29/3/2018
Controradio: puntata di Architects and the City del 29/3/2018
26 MAGGIO 2016: CHI RI-CERCA TROVA
05 MAGGIO 2016: ANTICHE, NUOVE RISORSE
Giovedì 5 e 26 maggio in Palazzina Reale ha avuto luogo il doppio appuntamento organizzato dall’Ordine degli architetti e dall’Ordine dei dottori agronomi dedicato all’impiego dei nuovi materiali per le costruzioni provenienti dall’agricoltura.
Agli incontri, aperti al pubblico e strutturati in tavole rotonde e relazioni frontali, ha partecipato ad esempio Vincenzo Sangiovanni di Funghi Espresso, giovane startup con sede a Firenze che ha iniziato la sua attività coltivando funghi dai fondi di caffè e che ad Agritettura ha presentato un innovativo pannello ignifugo ottenuto dal micelio. Presenti, tra gli altri, anche il presidente di Toscanapa Cesare Tofani che ha illustrato lo stato attuale della filiera produttiva della canapa nella nostra regione e il suo utilizzo in edilizia, ed esperti dell’impiego delle balle di paglia da costruzione. Senza contare l’imprenditrice sarda Daniela Ducato di Edilana, una delle pioniere dell’abitare “senza petrolio” che l’ha vista realizzare, tra i primi in Italia, prodotti per l’edilizia ad alta tecnologia industriale a partire dalla pura lana di pecora o dalle alghe del mare.
Durante il primo appuntamento, giovedì 5 maggio, “Antiche nuove risorse”, sono statio presentati materiali riscoperti come canapa, kenaf, la paglia, la terra cruda, il bamboo e altro ancora. La seconda giornata di giovedì 26 maggio col titolo “Chi ri-cerca trova”, ha affrontato prodotti più innovativi, dai biopolimeri al micelio, analizzati dal punto di vista tecnico, normativo e produttivo.
“Il filo rosso, in entrambi i casi – come detto dai presidenti Egidio Raimondi e Paolo Gandi – è la consapevolezza che serve una nuova alleanza tra agricoltura e architettura per incentivare l’edilizia sostenibile. Un tema quanto mai urgente se si considera che oltre il 40% dell’energia prodotta in Europa viene utilizzato in edilizia e che il settore produce da solo il 50% dell’inquinamento atmosferico e il 70% dei rifiuti. Le nuove prospettive per l’agricoltura sono ancora tutte da esplorare anche in Toscana, un’opportunità per rendere i terreni marginali o non idonei all’agroalimentare la nuova ‘fabbrica’ per i materiali bio-ecologici da impiegare nelle costruzioni”. In questo modo, secondo architetti e agronomi, non solo si contribuirebbe ulteriormente al presidio del territorio rurale da parte dell’uomo, antidoto al dissesto, ma si avrebbero anche ricadute notevoli sull’economia e l’occupazione locale. “Le potenzialità del settore sono enormi – dicono Raimondi e Gandi -. Basti pensare che al momento sono già oltre 30mila in Toscana i lavoratori con competenze ‘green’ nel settore manifatturiero e nei servizi”.