Stage europei per giovani studenti alla scoperta della bioarchitettura
Dal 2012 ho avuto la fortuna di essere chiamato ad organizzare dei viaggi-studio per giovani studenti delle scuole superiori (prevalentemente istituti tecnici per geometri) sul tema della bioarchitettura.
Alcuni docenti illuminati, favoriti da cospicui finanziamenti europei riservati ad alcune regioni considerate “svantaggiate”, hanno voluto fortemente che i loro studenti avessero l’opportunità di vedere cosa succede nel mondo là fuori. Hanno voluto che toccassero con mano stili di vita, modelli di sviluppo e di governance di interi territori, sensibilità sociali e culturali che, in tema di sostenibilità, possono diventare stimolo ed esempio da seguire, adattandole alle nostre latitudini.
Ho lavorato con ragazzi provenienti da varie scuole della Puglia e della Sicilia e, a parte un certo scetticismo iniziale che li portava ad essere già “rassegnati” al fatto che da loro certe cose non potessero accadere, in sole 2 o 4 settimane, li ho visti letteralmente trasformarsi.
Aiutandoli a leggere e interpretare ciò che andavano vedendo, inquadrandolo in fenomeni macro, in logica di sistema, ho assistito a vere e proprie metamorfosi di coscienze e convinzioni in queste giovani persone che, a tratti, mi hanno addirittura commosso.
Con alcuni di quei giovani, che nel frattempo sono cresciuti e hanno intrapreso le strade più diverse, sono ancora in contatto grazie ai social (chi ha detto che i social sono solo deleteri?) e posso dire che, grazie a quelle esperienze in giro per le regioni del Nord Italia e i Paesi del centro Europa, molti hanno scelto percorsi attinenti e, praticamente tutti, hanno sviluppato una coscienza ecologica e ambientale maggiore di quella che avevano inizialmente.
Alternando momenti formativi in aula, con largo uso di sistemi audiovisivi e in ambiente informale, a momenti di esercitazione pratica progettuale, ci siamo preparati ai viaggi veri e propri che poi, al rientro, sono stati sintetizzati in momenti di confronto collettivo e lettura incrociata delle emozioni percepite e delle riflessioni generate.
I viaggi sono stati concepiti e organizzati come full-immersion nelle realtà che andavamo a indagare, andando oltre l’edilizia e l’architettura, toccando anche le tradizioni, stili di vita, abitudini alimentari, storia, consuetudini sociali, adattamenti climatici, ecc…
Abbiamo visitato quartieri modello, edifici di riferimento per la cultura e la storia di quei luoghi, conosciuto amministratori locali, progettisti, committenti, studiosi illuminati, titolari di aziende modello nell’ambito del costruire sostenibile.
Oltre alla Toscana, abbiamo toccato città come Bolzano, Lana, Trento, Merano, Cortina sulla strada del vino, Terlano, Dobbiaco, San Candido, Bressanone e tanti altri centri minori in Trentino Alto Adige, Codroipo, Trieste, e altri comuni minori in Friuli Venezia Giulia.
Siamo stati a Padova, Vicenza, Verona, Badia Calavena e altri in Veneto.
All’estero siamo stati a Lubjiana in Slovenia, a Friburgo in Germania, a Bregenz, Dornbirn, Vienna, Linz e tanti altri centri della Carinzia e del Voralberg in Austria, a Berna in Svizzera, a Bratislava in Repubblica Ceca e sicuramente dimentico qualche luogo.
I periodi di permanenza sono stati variabili, dai pochi giorni per ciascuna meta, in logica itinerante della durata complessiva di due settimane ai 20 giorni consecutivi dell’ultima esperienza di quest’anno trascorsa interamente a Vienna e dintorni.
Le architetture visitate, sempre guidati dai progettisti o dai committenti, pubblici o privati, comprendono edifici pubblici, sedi di municipi o uffici amministrativi, centrali di produzione di energia a fonti rinnovabili o biomassa legnosa, parchi a tema sulla sostenibilità, parchi eolici, aziende produttrici di sistemi costruttivi in legno assemblati a secco, o di sistemi impiantistici innovativi, abitazioni private, mono e plurifamiliari, scuole, infrastrutture urbane, ospedali, termovalorizzatori, edilizia residenziale pubblica, complessi museali, biblioteche, impianti sportivi, centri culturali…..
Particolarmente formativo per i giovani è stato l’incontro con le persone che ci hanno raccontato le loro storie e soprattutto le motivazioni di scelte, spesso radicali, ma comunque generalmente molto diverse dalle logiche tipiche delle nostre latitudini. A partire dall’amico Siegfried Camana, senza il quale non avrei potuto organizzare la stragrande maggioranza delle attività descritte, passando per chi ha scelto di costruirsi una casa sostenibile e chi ha deciso di investire tutte le sue risorse in attività che avessero un basso impatto, o addirittura un impatto positivo sul territorio e in ultima analisi anche sul pianeta.
Vedere la convinzione di questi, basata su valori granitici che spesso affondano le radici nella storia, è stato un vero scossone per le giovani coscienze dei ragazzi che si affacciano ora l mondo fuori dai loro territori.
Aver fornito loro chiavi di lettura e di decodifica di linguaggi così diversi è stato per me motivo di grande soddisfazione, soprattutto quando mi è stato riconosciuto dagli stessi protagonisti, anche a distanza di anni.
Il messaggio più importante che è passato in loro è che non solo “essere sostenibili si può” ma si deve! e soprattutto che fare sostenibilità si può e ci si può anche guadagnare, in salute in benessere e in business.
Insomma, per dirla con uno slogan, è stato chiarissimo che Eco-logia può far rima con Eco-nomia!
Essendo impossibile condensare in un articolo tutte queste esperienze, ho pensato di mettere qui una semplice galleria di immagini, scegliendo la più significative, rimandando a trattazioni più approfondite in futuri singoli post specifici sulle singole città visitate, che hanno un’enorme quantità di temi da sviluppare.
Perciò, ancora una volta, Stay tuned
e.r.g.o.
p.s.: e.r.g.o. è l’acronimo del mio nuovo essere digitale e significa egidio raimondi green optimizer… quello che faccio lo spiego nelle sezioni del blog e nei prossimi post!
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