Qui ci vuole un ecologista

Breve storia di un candidato alle elezioni regionali

Ecco la spegazione del mio silenzio dall’ultimo post, risalente ai primi giorni di agosto. In quei giorni ero impegnato, con gli altri compagni di avventura, a raccogliere le firme per poter presentare le liste di Europa Verde alle elezioni regionali della Toscana. E in poco più di tre settimane ne abbiamo raccolte oltre tremila! aiutati da amici, simpatizzanti e volontari, in lungo e in largo per una regione in vacanza, appena allentatasi la morsa del Covid-19.

Ebbene, tra i candidati c’ero anch’io, alla  mia prima vera esperienza politica sul campo.

Mi era già stato proposto in altre occasioni ma quando si tratta dei Verdi, che provano a diventare forza di governo come in altri paesi europei, coinvolgendo persone della società civile e nuove all’esperienza politica, impegnarsi diventa per me doveroso e appassionante.

Sono ecologista sin dai tempi del liceo, quando partecipavo alle manifestazioni di Legambiente contro il presunto deposito di scorie nucleari del “centro di ricerche” di ENEA in Trisaia, costantemente impegnato nell’associazionismo ambientalista, come membro di vari Consigli Direttivi, Consigli di Amministrazione e semplice socio pro-attivo. 

Sono europeista convinto, tra i primi studenti ad aderire al programma Erasmus, stagista all’École d’architecture de Paris La Villette, viaggiao periodicamente nei paesi europei in cui l’ecologia profonda è ormai atteggiamento diffuso e consolidato, per me importanti fonti d’ispirazione e modelli di riferimento.

Sono pacifista e obiettore di coscienza, al momento di assolvere gli obblighi di leva ho scelto il servizio civile presso la  sezione fiorentina della Croce Rossa Italiana.

 Sono intento, nel mio lavoro e nelle mie ricerche di bioarchitetto, a ridurre gli impatti dell’edilizia e dell’urbanistica su un ambiente fragile e minacciato dai cambiamenti climatici causati dall’uomo. 

Come professionista ho ricevuto per due volte il riconoscimento regionale Toscana Eco-efficiente per progetti di bioarchitettura.

Impegnato da decenni nell’associazionismo ambientalista e nella divulgazione e sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale, ho pensato che fossero maturi i tempi per portare le mie competenze, le mie idee e la mia passione al servizio della politica e della pratica amministrativa.

Fermamente convinto dell’urgenza di mettere al primo posto dell’agenda politica i 17 obiettivi ONU 2030, penso che l’ecologia sia trasversale e vada oltre le ideologie politiche, debba produrre lavoro facendo rima con l’economia, debba uscire dai circoli di nicchia e diventare di massa, nella consapevolezza dei consumatori, che ho l’onore di rappresentare in qualità di presidente della sezione fiorentina del Movimento Consumatori.

Ho sempre avuto un dialogo costruttivo con le Amministrazioni locali, condividendo progetti e iniziative di sensibilizzazione e crescita culturale, perchè l’ecologia non si fa per legge ma con la cultura.

L’ecologia è un tema trasversale che riguarda tutti e che richiede impegno urgente e risorse ingenti. Mai come in questo momento transpandemico causa COVID c’è stata tanta attenzione e sensibilità per la salute e il benessere legati all’ambiente, naturale e costruito, in cui viviamo.

Mai l’Europa aveva stanziato tante risorse come nel Green New Deal, nel Recovery Fund e nel MES, mettendo addirittura da parte il patto di stabilità!

 

Mai tanti giovani erano scesi nelle piazze e nelle strade, trascinate da una ragazzina che aveva cominciato la sua protesta marinando la scuola il venerdi.

Ora che la mia breve esperienza si è conclusa posso tracciare un bilancio conclusivo.

Mi considero sinceramente soddisfatto del numero di preferenze che ho raccolto ma non posso non rilevare quanto il fronte ambientalista italiano sia sfrangiato, privo di coesione e disperso in mille rivoli, nessuno dei quali raggiunge la soglia di sbarramento del 3%, per avere un rappresentante in Consiglio regionale.

Il bello è che, se si sommassero le percentuali raggiunte da queste forze politiche che contenevano, nei programmi e nelle persone, temi ecologisti, si raggiungerebbe tranquillamente il 10%.

Ma allora perchè tutto questo?

La domanda è stata alla base di un interessante incontro, organizzato giovedi scorso su piattaforma digitale dall’associazione Fuori i Secondi, dal titolo “50 sfumature di Verdi”.

Gli ospiti andavano da Giannozzo Pucci, fondatore del movimento ecologista in Italia e sostenitore della “decrescita” e dell’affrancamento dalla tecnologia come unica via possibile di salvezza, a Sergio Gatteschi ex verde promotore di una visione che cerca di coniugare ambientalismo e industria puntando sull’innovazione tecnologica. Nel mezzo tutte le sfumature possibili di ecologisti impegnati e appassionati, ciascuno con le proprie vicende personali e visioni del futuro.

Con mio grande rammarico però devo dire che ho trovato davvero pochi punti di contatto, su cui poter costruire un fronte comune con un nucleo di idee forti e condivise, lasciando libere di manifestarsi tutte le sfumature possibili.

Aggiungo che ho visto idee e persone ancora troppo saldamente ancorate all’area della sinistra, che purtroppo in questo Paese non ha il peso necessario per  favorire l’affermazione netta di una coscienza ecologista diffusa.

Un ulteriore dubbio che mi occupa la mente da tempo è quanto la forma organizzativa del partito sia adeguata al tessuto sociale odierno, magari più propenso ad accogliere forme auto organizzate e dal basso, come i movimenti (fatta eccezione per i Cinquestelle, rivelatasi solo apparentemente originati dal basso, ma ben manipolati dall’alto dall’universo dei Casaleggio & C.).

Date queste criticità, che nulla sono rispetto alle urgenze ecologiche che dobbiamo affrontare, penso che ognuno di noi abbia il dovere di fare qualcosa, nel suo ambito e per il ruolo che riveste nella società. 

Per quanto mi riguarda continuerò a dire la mia in ogni occasione e anche su questo blog.

Nei prossimi giorni condividerò con voi una serie di 6 brevi video clip su vari temi, della cui realizzazione per la campagna elettorale con Europa Verde ringrazio l’amico videomaker Elia Mansueto. 

Stay tuned

e.r.g.o.

p.s.: e.r.g.o. è l’acronimo del mio nuovo essere digitale e significa egidio raimondi green optimizer… quello che faccio lo spiego nelle sezioni del blog e nei prossimi post!

Se non vuoi aspettare e hai qualcosa di urgente da chiedermi non esitare a contattarmi scrivendomi a egidio@egidioraimondi.com oppure lascia un commento.

 

 

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