ex laboratorio artigianale vs studio di architettura
La progettazione e realizzazione di un intervento edilizio è sempre occasione imperdibile per mettere in atto le strategie di sostenobilità in edilizia e sperimentare materiali, sistemi processi innovativi, allo scopo di verificare sul campo quanto ipotizzato da fornitori, aziende, ricercatori.
Quando l’intervento riguarda la sede di uno studio di progettazione che di questi temi si occupa da decenni e ne ha fatto uno dei suoi caratteri distintivi, l’azione può essere ancora più spinta, fino a creare una sorta di edificio-manifesto in cui mostrare le innovazioni e farne percepire gli effetti a tutti coloro che lo frequentano, a vario titolo, dai titolari, ai collaboratori, ai fornitori, ai clienti.
Di seguito illustro per punti il green-concept dell’intervento, rimandando a trattazioni più approfondite di ogni singolo aspetto che, ovviamente, richiedono di spazi maggiori.
La nuova sede dello Studio Projekto nasce dal recupero di un edificio originariamente adibito a laboratorio di restauro mobili, realizzato seguendo i criteri di green design ritenuti compatibili con la preesistenza e che vengono meglio esplicitati nel decalogo seguente:
- Non consumare nuovo suolo. Il recupero è a volumi zero e non sottrae superficie permeabile al sito anzi, prevedendo il tetto verde, restituisce in parte la quota di superficie verde a suo tempo sottratta con l’edificazione del manufatto.
- Non disperdere energia termica. L’intero involucro dell’edificio, terratetto libero su quattro lati è stato coibentato con forti spessori di materiali isolanti, differenziati per tipologia in funzione della loro posizione, riducendo fortemente le dispersioni termiche per trasmissione. Tutti i serramenti sono stati sostituiti con componenti ad alta prestazione, con telaio in legno e vetro camera bassoemissivo (Umedio = 1,7 WmqK). La classe energetica raggiunta è la classe B.
- Catturare energia gratuita. Due sono i dispositivi atti a questo scopo:
• una serra solare che contribuirà a coprire il 25% del fabbisogno di energia termica globale in ciclo di riscaldamento invernale;
• un impianto fotovoltaico da 6 kWp per la produzione di energia elettrica pari al 50% del fabbisogno globale annuale, tenendo conto del fatto che l’elettricità è l’unica fonte energetica dell’edificio, avendo scelto di non allacciarsi al gas di rete. La climatizzazione invernale ed estiva è garantita da una pompa di calore aria/acqua che alimenta un impianto radiante capillare annegato nell’intonaco del soffitto. L’utenza elettrica di rete è di soli 6,6 kW.
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- Non inquinare. I bassi fabbisogni, sia termici (estivi ed invernali) dovuti alla scelta dell’impianto radiante capillare, che elettrici dovuti alla scelta della Pompa di Calore e all’integrazione fotovoltaica, abbattono gli inquinanti che, localmente sono nulli, data l’assenza di generatori a combustione.
- Non sprecare la risorsa acqua. Le acque meteoriche sono raccolte in una cisterna interrata e utilizzate per l’irrigazione della siepe nel resede d’ingresso e del tetto verde, con impianti a goccia, coprendo quasi totalmente il fabbisogno.
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- Creare ambienti interni salubri. Tutti i materiali di finitura utilizzati (pitture, trattamenti superficiali, rivestimenti …) sono privi di composti organici volatili e altri prodotti petrolderivati o provenienti da chimica di sintesi. Gli isolanti sono ad alta traspirabilità e garantiscono elevati livelli di qualità dell’aria nell’ambiente interno.
- Perseguire il comfort luminoso. La scelta del bianco come colore dominante, la posizione delle finestre verso la volta celeste, l’ampiezza delle superfici finestrate garantiscono livelli di illuminamento dovuto ad illuminazione naturale di gran lunga superiori ai minimi di legge. L’uso dell’illuminazione artificiale, seppur basata su sistemi a led e a fluorescenza, è limitato a poche ore serali in inverno e praticamente nullo in estate.
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- Perseguire il comfort acustico. L’impiego di isolanti in fibra di legno, usati sia come coibente termico che come parte integrante degli arredi fissi genera un effetto fonoassorbente che, unito alla massa globale consistente dell’edificio, garantiscono elevati livelli di comfort acustico.
- Perseguire il comfort igrotermico. La traspirabilità delle murature e i vantaggi della climatizzazione radiante, integrati dall’impianto di deumidificazione, garantiscono condizioni di temperatura e umidità costanti attestati su valori di 20°C in inverno e 25°C in estate con il 60% di umidità relativa.
- Perseguire la sostenibilità economica. L’impianto di climatizzazione va a regime in breve tempo e lavora a basse temperature di mandata (28°C in inverno e 18°C in estate contro, rispettivamente, i 55°C e i 7°C dei sistemi a fan-coil) con ridotti assorbimenti di energia elettrica, anche grazie alla presenza di un serbatoio di accumulo inerziale da 800 lt. Circa la metà dell’energia elettrica è prodotta dall’impianto fotovoltaico che viene sfruttato al massimo, data la contemporaneità di produzione e assorbimento, durante i 5 gg della settimana. Essendo bene strumentale, l’impianto fotovoltaico viene ammortizzato totalmente in quote del 9% annuo. I costi di tutte le opere relative all’efficientamento energetico sono stati detratti al 55% dalle imposte e, i restanti costi di ristrutturazione sono stati detratti al 50%. La “bolletta energetica” dell’intero edificio è stimabile in meno della metà rispetto a quella di un analogo edificio realizzato con tecnologie convenzionali.
In conclusione rimando alla slideshow sul sito dello studio Projekto, in cui potrete vedere le immagini dell’edificio prima, durante e dopo l’intervento.
Buona lettura e mi raccomando, commentate e domandate!
e.r.g.o.
p.s.: e.r.g.o. è l’acronimo del mio nuovo essere digitale e significa egidio raimondi green optimizer… quello che faccio lo spiego nelle sezioni del blog e nei prossimi post!
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